Dal 1 gennaio 2016 sembra che si dovrà davvero pagare una tassa per pescare in mare, 10 euro da terra e 20 dalla barca. Il 60% dei soldi versati dai pescasportivi andrà a finanziare la pesca professionale, principale responsabile del depauperamento ittico dei nostri mari, mentre un 10% potrebbe finire al CONI.
Questo è lo scenario prospettato dal nuovo testo unificato intitolato “Interventi per il settore ittico” presentato in Commissione Agricoltura della Camera il 6 ottobre scorso, che ha totalmente ignorato le istanze delle varie associazioni rappresentative della pesca sportiva quali FIPSAS, FIPIA, EFSA e ARCI Pesca.
Una prima analisi del testo consente di evidenziare le seguenti novità per i pescatori sportivi e amatoriali:
introduzione dell’obbligo della licenza a pagamento per i pescatori sportivi e amatoriali di età compresa tra i 16 ed i 65 anni. Esentati i disabili;
introduzione di una sanzione per chi pesca senza licenza (importo di difficile determinazione, tra i 51 e i 153 euro);
occasione persa per ripristinare il principio di proporzionalità delle sanzioni previste per i pescatori sportivi, che continueranno ad essere salassati con i classici 1000 euro anche per infrazioni di lievissima entità;
Aumento esponenziale delle sanzioni per chi viola le regole per la pesca del tonno, con punte di 4000 euro;
Eliminazione dei palangari e delle nasse dal novero degli attrezzi utilizzabili.
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www.apneamagazine.com/licenza-di-pesca-in-mare-dal-2016-avanti-tut...