Nintendo poco Ecologica

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
samus-aran
00mercoledì 30 aprile 2008 18:02
Riflessione ecologica ambientale riguardante i maggiori produttori di console (nello specifico Nintendo) postata su Multiplayer.
Cosa ne pensate ?




In questi dieci anni ho riflettuto spesso sui molteplici rapporti causa-effetto tra videogiochi e società, ma non avevo mai ragionato in termini di impatto ambientale che ogni generazione di console ha sul pianeta Terra. Impatto che si divide tra il "che fine fanno le vecchie console" e "come vengono prodotte le nuove". Ci ha pensato Greenpeace ad attirare la mia attenzione in proposito in occasione dell'Earth Day 2008. Il rapporto, datato 18 marzo 2008, è un'ecoguida alla biocompatibilità dell'industria tecnologica nella quale sono stati inseriti anche i produttori di console (Microsoft, Sony e Nintendo). La particolarità è che in questa edizione Nintendo risulta miseramente all'ultimo posto con un punteggio prossimo allo zero. Cerchiamo di analizzare i motivi di questa classifica "verde", in cui Sony appare al quarto posto, Microsoft al quindicesimo e Nintendo, appunto, al diciottesimo, andando a elencare le azioni concrete che fanno i tre produttori in campo ambientale. Greenpeace divide queste azioni in due fronti.
Il primo fronte è appunto il riciclaggio. Che fine fanno le vecchie console? Che incentivi ci sono nel riciclarle piuttosto che buttarle nel bidone sotto casa? Al momento, in Europa, nessuna delle tre case fa azioni concrete. In Giappone per esempio, sotto pressione di una rigida regolamentazione statale, ha lanciato una campagna di ritiro dell'usato ma ad oggi non si hanno notizie sull'efficacia dell'appello. Se parliamo di PlayStation 2 sappiamo che là fuori ci sono ancora 100 milioni di macchine, che prima o poi saranno sostituite o buttate. Che fine faranno? Questo è un punto cruciale. Se Sony ha fatto poco in questo ambito, Microsoft e Nintendo hanno fatto zero, ma l'azienda dell'Xbox 360 ha iniziato da qualche mese un colloquio con Greenpeace per valutare le alternative. Nintendo no, anche se è la più "anziana" del settore e quella che quindi dovrebbe avere il senso di responsabilità più sviluppato.
Il secondo fronte di intervento di Greenpeace in merità all'ecosostenibilità tecnologica sono i metodi produttivi e il consumo d'energia. La legge europea ROHS (Restriction of Hazardous Substances) impone ai produttori di tecnologia di non usare nella costruzione degli apparati, console incluse, i seguenti componenti pericolosi per l'ambiente e l'uomo: piombo, cadmio, cromo, mercurio e due tipi di ritardanti di fiamma. Il marchio EU su qualunque prodotto a base di plastica come i giocattoli, serve anche per testimoniare il rispetto della ROHS. Greenpeace ha chiesto di andare oltre la ROHS, e di eliminare ogni traccia di PVC (non riciclabile) e ogni ulteriore ritardante di fiamma a base di polibromato. Nessuno dei tre produttori di console ha risposto a questo appello, anche se Sony lo ha accolto nella produzione di alcuni modelli di pc portatili Vaio.
Delle tre console Wii è comunque quella a più basso impatto ambientale in quanto più compatta (quindi minor quantità di materiale) e quella che in standby consuma di meno: 15 watt, contro i 128 della Playstation 3, i 170 della prima versione base di Xbox 360 e i 97 watt della versione Elite.
Allora mi sono chiesto cosa facesse di male Nintendo per meritarsi così miserrima posizione, scoprendo che la principale colpa è il silenzio, ovvero il rifiuto di collaborare con Greenpeace per elaborare un piano per rendere Wii e DS più "verdi". Ciò ovviamente non si deriva dalla lettura dell'ecoguida, ma dalla lettura di un'intervista che il portavoce di Greenpeace ha concesso ad una rivista di settore americana. E' una sorta di "punizione" per la chiusura che da più parti viene additata come il principale difetto della multinazionale giapponese e che anche noi in Italia sperimentiamo spesso e volentieri. Nei fatti ritengo che l'ultimo posto Nintendo, tutto sommato, non l'avrebbe meritato. Se però potrà servire ad una maggiore apertura dell'azienda a "suggerimenti" esterni, e una politica per l'ambiente più chiara e più incisiva, allora, tutto sommato, sarà stata una punizione utile.

A cura di Andrea Pucci - redazione@multiplayer.it
Yoko Dark
00mercoledì 30 aprile 2008 19:22
Bè è importante anche il dialogo con queste istituzioni e sinceramente nn capisco il perchè deve persistere in questo mutismo la cara Nintendo, certo c'è da dire che tutti i giapponesi probabilmente odiano i greepeace (x via dell'ostruzionismo alla caccia delle balene)...però sarebbe anche un ottimo ritorno d'immagine se ci si impegnasse di più eticamente [SM=x430281]
Dr.Stewart
00venerdì 2 maggio 2008 23:33

però sarebbe anche un ottimo ritorno d'immagine se ci si impegnasse di più eticamente


Questa è sicuramente un'affermazione più che giusta, ma non è serio il discorso alla base.

Una punizione ignobile risulta sempre una schifezza, anche se gli schemi della Nintendo a volte sono troppo rigidi.
samus-aran
00sabato 3 maggio 2008 01:25

Il primo fronte è appunto il riciclaggio. Che fine fanno le vecchie console? Che incentivi ci sono nel riciclarle piuttosto che buttarle nel bidone sotto casa?



Solite esagerazioni di chi scrive gli articoli.

Mi sembra strano che esista un problema simile con tutte le richieste che porta il mercato del retrogaming.
Sono tanti gli appassionati che vagano alla ricerca di vecchie glorie e questo lo sanno benissimo tutti coloro che si ritrovano con una vecchia console nell'armadio e con quelle di ultima generazione accese davanti alla tv, perchè se ne parla molto in giro, dalle riviste al web, quindi dubito fortemente che, oggi come oggi, qualcuno vada a buttare le vecchie console nel bidone dei rifiuti sotto casa, non senza prima mettere un'annuncio su giornali di copro/vendo, aste su ebay ed essersi girati tutti i negozi di elettronica/videogiochi/mediastore della propria città.

Yoko Dark
00sabato 3 maggio 2008 03:18
secondo me invece è un problema più che reale...l'assorbimento del mercato del retrogaming è già qualcosa se arriva al 10%...quindi nn la trovo una vera esagerazione
samus-aran
00domenica 25 maggio 2008 01:38
Le console sono tossiche, secondo Greenpeace


Dunque, non si tratta solo di Nintendo, come era emerso tempo fa da un'indagine di Greenpeace (poi in parte ridimensionata dalle spiegazioni della casa di Kyoto): tutte e tre le console in commercio (parlando di macchine "da casa") risultano eccessivamente tossiche per l'ambiente.
Analizzandole pezzo per pezzo, il movimento ecologista ha scoperto una grande quantità di materiali ad alto impatto ambientale che, secondo coloro che hanno portato avanti le analisi, potrebbero facilmente essere sostituiti con altri molto meno dannosi. "Un mondo videoludico più verde e più pulito è possibile", dicono sul sito di Greenpeace, "non ci sono scuse per giocare sporco".
In effetti, gli sforzi fatti negli ultimi anni da molte industrie operanti nel campo dell'elettronica, in segmenti di mercato come quelli dei piccoli e grandi elettrodomestici, non sono stati più di tanto imitati nel mondo dei videogiochi, dove al momento non si sta troppo attenti all'"ecosostenibilità" dei componenti. Una tendenza che forse è destinata a cambiare nei prossimi anni, con la sempre maggiore diffusione delle console nelle case.

fonte: multiplayer
Yoko Dark
00domenica 25 maggio 2008 14:13
nn sarebbe male come idea...visto che stiamo riducendo il pianeta ad una latrina [SM=x430293]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:00.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com