Tutti contro di noi!...forse.

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dago113
00martedì 23 gennaio 2007 18:00
Ci possiamo essere arruolati per avere lo stipendio fisso, per mancanza di alternative, per fare un Mestiere più interessante degli altri, per spirito d'avventura, per difendere i ConCittadini dal nemico interno, per essere l'Estremo Baluardo della Patria in pericolo, ma siamo i Buoni, non c'è dubbio.
Magari non saremo Cavalieri Teutonici senza macchia e senza paura, ma la maggior parte di noi è pronta a combattere ed a rischiare la vita per salvare quella Altrui.
Forse è per questo che quando apriamo il giornale o guardiamo il TG ci incavoliamo a morte quando leggiamo di qualche Blu, arrestato o indagato sotto l'accusa di avere dimenticato il suo Giuramento, il nostro Giuramento.

A questo punto due sentimenti ci assalgono;

uno è la rabbia

"ma come, io sono qui che rischio le chiappe ogni giorno e questi bastardi..."

l'altro è il dubbio

" ma siamo sicuri che...?"

Iniziamo da quest'ultimo.
Sinceramente me la faccio sotto dalle risate quando sento e leggo che noi Poliziotti siamo un blocco unico pronti a difendere anche il più lercio dei nostri, pur di non fare trapelare la puzza all'esterno.
Quante volte abbiamo sentito la frase "QUELLO SE LA CAVERA' PERCHE' E' UN POLIZIOTTO" ?
Fesseria immane, partorita dalla mente di qualche povero di spirito che non ha la minima idea di come funziona il nostro ambiente e, soprattutto quelli giudiziari.
Un agente ( inteso non solo come poliziotto) che viene accusato di qualche reato, se innocente dovrà fare il triplo della fatica di un normale indagato per cavarsela. L'arresto o l'indagine su un agente paradossalmente porta prestigio all'Istituzione poichè si dà all'esterno la certezza che si sappia fare pulizia al proprio interno. Il PM che indaga su un operatore di Polizia sospettato di crimini riceve l'aura di combattente contro la corruzione. Inoltre, avvantaggiato è pure l'eventuale balordo che accusa il collega di complicità. In primis con investigatori e PM fa la figura del Grande Pentito, cavandosela con l'assoluzione e poi, se il poliziotto che accusa è uno che si è sempre dato da fare contro di lui ...si sa: uno sbirro non si uccide solo con un colpo di pistola.
L'agente (mi riferisco sempre a quelli che verranno infine assolti) vedrà assottigliarsi le file dei colleghi intorno a lui (o a lei). Molti per vigliaccheria, molti per dubbi, preferiranno scomparire e solo in pochi rimarranno accanto all'indagato.
Per di più, se l'agente indagato incappa in una lotta di potere tra diverse Forze dell'Ordine o addirittura tra Uffici interni alla sua stessa Istituzione, dovrà affrontare le fatiche di Ercole per riuscire a salvarsi e a dimostrare la propria onorabilità, ma ne uscirà spesso con la salute a pezzi e la depressione in agguato.
E' per questo che molti di noi, ammaestrati dalle disgrazie di altri Colleghi ed Amici, leggendo o ascoltando notizie di appartenenti alle Forze di Polizia indagati si chiederanno "ma ne siamo proprio sicuri?...."

Però non ci nascondiamo dietro ad un filo. Dalle Questure più piccole a quelle più grandi esistono e sono esistiti poliziotti che hanno dimenticato che il loro datore di lavoro erano le Istituzioni alle quali avevano giurato fedeltà, erano i loro ConCittadini, era il Paese.
Alcuni di questi infedeli vengono cacciati, altri, condannati con sentenze passate in giudicato, continuano a indossare la nostra Divisa e quel Blu per il quale Uomini e Donne migliori di loro sono onorevolmente Caduti.
Ne ho conosciuti di questi spregevoli traditori, di questa feccia che si è arruolata tra i Buoni, pensando di potere approfittarne per commettere sopraffazioni.
Per la maggior parte durano poco. Pensano di essere immortali e presto fanno un passo più lungo della loro gamba, rimettendocela. Quelli che vengono riammessi dopo un patteggiamento di solito vengono trattati con la generosità riservata alla pupù di cane sul marciapiedi...per la maggior parte la gente fa il giro largo per evitarla [SM=x165041] .
Purtroppo ciclicamente questi bastardi si ripresentano, come se fossero degli zombi usciti dalle loro tombe....
Io stesso ho messo le catene ad uno di questi bastardi, colpevole come Giuda (e che immagino mi ricorderà sempre nelle sue preghiere [SM=x165043] ) e ho agevolato le dimissioni di un altro ( i primoturnisti del forum sanno a chi mi riferisco [SM=x165041] ) e la notte, credetemi, dormo davvero bene, ma come tutti noi, quando leggo e ascolto certe notizie non posso impedirmi di pensare due cose

"BASTARDI!" e poi "E SE...?"

Mi viene un dubbio [SM=x165050] ...sono un pò schizofrenico? [SM=x165060]

[Modificato da dago113 23/01/2007 18.40]

bitonale
00martedì 23 gennaio 2007 19:43
Me lo sono riletto tre volte questo tuo post.
Pensavo, tra me e me, che forse era meglio rispondere in pvt ma poi, visto che si parla di NOI, allora poteva essere utile farlo pubblicamente così come pubblicamente l verità non ha mai timore a venire a galla.
Delle tremende esperienze vissute tre sono le cose che mi porterò per sempre dentro e che non solo non è facile dimenticare ma anche NON VOGLIO dimenticare per l'importanza che hanno assunto nel mio vivere e nello stile con cui ho impostato esso:
1) Mio padre che piange per me... e non auguro a nessuno di vedere il proprio padre piangere sgomento e smarrito perchè non capisce cosa sta succedendo;
2) La donna di cui ero follemente innamorato che mi lascia perchè non aveva fiducia in me e mi diceva che non voleva più avere a che fare con me perchè... non sapeva chi ero veramente;
3) Quasi tutti gli amici o pseudo tali che scompaiono di colpo e che quando li incontri fanno finta di non vederti.
Tutto questo prima ancora che si possa sapere non solo cosa è successo ma aspettare che chi di competenza lo chiarisca.
Stritolato, attanagliato, squartato e distrutto da copie e copie di quotidiani che facevano a gara a chi la sparava più grossa. Fomentati ed alimentati proprio da chi aveva il dovere di mantenere il segreto istruttorio. Privo di quella naturale protezione che da una madre matrigna come la polizia ti saresti aspettato. Un una sola parola... SOLO. Contro eventi di cui non conoscevi l'esistenza e contro soggetti di cui sconoscevi la presenza sul pianeta.
Eccelsi investigatori che si prodigano per dimostrare la bontà delle loro... indagini. Pubblico Ministero che appende gli scalpi di tre poliziotti al suo bastone del comando.
E poi... il silenzio.
Quel silenzio così assordante da angosciare tutte le notti.
E tutte le notti il soffitto bianco della stanza che si trasforma nel telo di un cinema su di cui scorrono le immagini della tua vita, di quello che hai fatto e di quello che avresti voluto fare.
Capitava di incontrare qualcuno che ti chiedeva se eri ancora nella Polizia. O il pregiudicato che fino a qualche tempo prima perseguivi che ti guarda gongolante di soddisfazione.
O peggio ancora... trovarti nel mezzo di una conversazione e sntire che parlano di te, come se ti conoscessero da sempre, senza nemmeno spere che sei tu quello di cui parlano.
Tutte le tue verità, i tuoi princìpii, il tuo giuramento...
tutto a puttane (nel vero senso della parola).
Nulla ha più valore ed il passo tra la giustizia che aneli e quella che vuoi farti è breve e misura quanto la canna di una pistola che hai in cassaforte.
Poi... salta fuori che è tutto falso. Che sei una vittima. Che hanno sbagliato.
Rimani intontito, basito. Vorresti gridare ogni parola immonda in faccia a chi ti ha combinato questo bel casino ed invece resti composto... in silenzio... ed aspetti che il tempo faccia il suo lavoro.
Prendi la tua bella soddisfazione tra le braccia e corri subito a dividerla con chi ha creduto in te anche quando lo minacciavano di farsi i cazzi suoi (come Paco per esempio a cui devo la crescita della parte migliore di me) o corri a dividerla con quelle 4 (contate) persone che ti sono rimaste accanto anche quando ti avrebbero fatto un TSO.
Ti capita di ritrovarti cercato da chi diceva di... non avere voluto più a che fare con te e comportarti da gentlman, cordiale, educato ma... irremovibile.
Incontri di nuovo le stesse persone che ti evitavano e continui ad affrontarle armato del solito sorriso e della solita autorevolezza.
Poi... prendi la tua vita tra le mani, la spolveri un po'... e ricominci a fare il tuo lavoro come lo facevi prima, apprezzato come prima se non di più, con più maturità e più saggezza.
Capita un giorno di trovarti tra le mani un giornale in cui si parla di poliziotti arrestati, processati e condannati tutto in un'unica pagina e ti viene fuori rabbia. Quella rabbia che ti porti dentro da troppo e non puoi fare a meno di dubitare che siano tutte cazzate, tutte fandonie e ti auguri che tutto possa essere dimostrato e chiarito.
E pensi.... ricordi... cominci a rimestare tutta la merda che c'e' dentro quel tombino che non vuoi chiudere perchè ti fa andare avanti come monito, come pietra miliare...
e pensi... pensi... che nessuno ti ha difeso e che hai dovuto fare tutto da solo con un paio di spallucce piccole piccole di un ragazzo di 24 anni e che adesso a 39 le ha larghe da poter tenere grandi carichi.
Ma in tutto questo... pensi... sempre a quelle giornate in cui ti sedevi su di un armadietto a guardare fuori i passeri che volavano davanti la finestra della tua... CELLA.
Ecco come la penso io fratello.
Mi hanno ucciso senza dovermi per forza sparare ed alla faccia loro come un novello Lazzaro della Polizia io... sono risorto!
Lo stesso auguro anche a questi ragazzi se innocenti. Se rei o colpevoli... auguro loro un nuovo inizio diverso e migliore di quello che hanno tradito.

[Modificato da bitonale 23/01/2007 19.48]

[Modificato da bitonale 23/01/2007 19.48]

TRENTASETTESIMO
00martedì 23 gennaio 2007 19:49
Bella riflessione Dago.
E' purtroppo vero che molti sono rientrati nei ranghi dopo aver patteggiato. Io sono del parere, forse drastico, che quando il rapporto fiduciario intrattenuto con lo Stato viene incrinato (in molti casi ovviamente è un eufemismo) che sia doveroso procedere alla rescissione del contratto. Data la particolarità del servizio occorrerebbe tenere sempre a mente che qualsiasi errore, anche se lieve, anche se in buona fede, può minare la credibilità e l' onorabilità dell' Istituzione. Ognuno di noi sa benissimo cosa significhi prestare servizio a fianco di un collega che è stato messo in discussione, magari riconosciuto anche colpevole e riamesso in servizio. Volente o nolente, anche se lo stesso ha veramente cambiato condotta, si sta sempre sulla difensiva e ciò va a discapito del servizio.
E se uno di questi avrà pure una nuova possibilità di indossare la Giacca Blu, di essa non sarà più in grado (consapevole lui stesso) di tenerne il portamento pulito e fresco che Le è dovuto.
s@bi
00martedì 23 gennaio 2007 19:54
Leggendo quanto scritto da Bitonale è stato inevitabile pensare ad una canzone che mi sentivo cantare da mia madre quando ero piccola...

Como la cigarra
María Elena Walsh

Tantas veces me mataron,
tantas veces me morí,
sin embargo estoy aqui
resucitando.
Gracias doy a la desgracia
y a la mano con puñal
porque me mató tan mal,
y seguí cantando.
Cantando al sol como la cigarra
después de un año bajo la tierra,
igual que sobreviviente
que vuelve de la guerra.
Tantas veces me borraron,
tantas desaparecí,
a mi propio entierro fui
sola y llorando.
Hice un nudo en el pañuelo
pero me olvidé después
que no era la única vez,
y volví cantando.
Tantas veces te mataron,
tantas resucitarás,
tantas noches pasarás
desesperando.
A la hora del naufragio
y la de la oscuridad
alguien te rescatará
para ir cantando.

s@bi
00martedì 23 gennaio 2007 19:58
Auguro anch'io agli agenti accusati di gravi reati di poter dimostrare la loro innocenza se è quello il caso. Si diventa colpevoli solo dopo l'investigazione e dopo il processo. Tanti cittadini lo dimenticano.

pacotom
00martedì 23 gennaio 2007 23:30
Interessante e davvero profondo, dago, purtroppo di questa gente ne abbiamo vista anche troppa, anche a me è capitato di mettere ad un "collega" i suoi stessi "braccialetti", dopo aver trovato nelle sue tasche quelli (d'oro) che suoi non erano proprio... e due mesi dopo ne beccammo un altro, almeno però vestiva una divisa diversa. E anni dopo seppi che toccò a uno di quelli con cui questi due "lavori" li avevamo fatti insieme. Resta un amaro in bocca indicibile, ti chiedi, per prima cosa, come gli sia saltato in mente. Poi, come dici tu "E SE..." E ti rispondi, alzando le spalle: "Lo dovrà dire un giudice", quasi con lo stesso tono di chi ripete come una cantilena "Non è di mia competenza". Ma senti anche che l'amaro non va via...
Vorrei ringraziare bitonale per avermi voluto ricordare qui come una delle persone che non gli ha voltato la faccia e magari ha ritenuto opportuno anche rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Se non fossi stato intimamente convinto della sua onestà, se solo avessi avuto un minimo dubbio, non avrei mosso un dito. E lui lo sa bene.
cryingfreeman
00mercoledì 24 gennaio 2007 02:39
Re:

Scritto da: bitonale 23/01/2007 19.43
Me lo sono riletto tre volte questo tuo post.
Pensavo, tra me e me, che forse era meglio rispondere in pvt ma poi, visto che si parla di NOI, allora poteva essere utile farlo pubblicamente così come pubblicamente l verità non ha mai timore a venire a galla.
Delle tremende esperienze vissute tre sono le cose che mi porterò per sempre dentro e che non solo non è facile dimenticare ma anche NON VOGLIO dimenticare per l'importanza che hanno assunto nel mio vivere e nello stile con cui ho impostato esso:
1) Mio padre che piange per me... e non auguro a nessuno di vedere il proprio padre piangere sgomento e smarrito perchè non capisce cosa sta succedendo;
2) La donna di cui ero follemente innamorato che mi lascia perchè non aveva fiducia in me e mi diceva che non voleva più avere a che fare con me perchè... non sapeva chi ero veramente;
3) Quasi tutti gli amici o pseudo tali che scompaiono di colpo e che quando li incontri fanno finta di non vederti.
Tutto questo prima ancora che si possa sapere non solo cosa è successo ma aspettare che chi di competenza lo chiarisca.
Stritolato, attanagliato, squartato e distrutto da copie e copie di quotidiani che facevano a gara a chi la sparava più grossa. Fomentati ed alimentati proprio da chi aveva il dovere di mantenere il segreto istruttorio. Privo di quella naturale protezione che da una madre matrigna come la polizia ti saresti aspettato. Un una sola parola... SOLO. Contro eventi di cui non conoscevi l'esistenza e contro soggetti di cui sconoscevi la presenza sul pianeta.
Eccelsi investigatori che si prodigano per dimostrare la bontà delle loro... indagini. Pubblico Ministero che appende gli scalpi di tre poliziotti al suo bastone del comando.
E poi... il silenzio.
Quel silenzio così assordante da angosciare tutte le notti.
E tutte le notti il soffitto bianco della stanza che si trasforma nel telo di un cinema su di cui scorrono le immagini della tua vita, di quello che hai fatto e di quello che avresti voluto fare.
Capitava di incontrare qualcuno che ti chiedeva se eri ancora nella Polizia. O il pregiudicato che fino a qualche tempo prima perseguivi che ti guarda gongolante di soddisfazione.
O peggio ancora... trovarti nel mezzo di una conversazione e sntire che parlano di te, come se ti conoscessero da sempre, senza nemmeno spere che sei tu quello di cui parlano.
Tutte le tue verità, i tuoi princìpii, il tuo giuramento...
tutto a puttane (nel vero senso della parola).
Nulla ha più valore ed il passo tra la giustizia che aneli e quella che vuoi farti è breve e misura quanto la canna di una pistola che hai in cassaforte.
Poi... salta fuori che è tutto falso. Che sei una vittima. Che hanno sbagliato.
Rimani intontito, basito. Vorresti gridare ogni parola immonda in faccia a chi ti ha combinato questo bel casino ed invece resti composto... in silenzio... ed aspetti che il tempo faccia il suo lavoro.
Prendi la tua bella soddisfazione tra le braccia e corri subito a dividerla con chi ha creduto in te anche quando lo minacciavano di farsi i cazzi suoi (come Paco per esempio a cui devo la crescita della parte migliore di me) o corri a dividerla con quelle 4 (contate) persone che ti sono rimaste accanto anche quando ti avrebbero fatto un TSO.
Ti capita di ritrovarti cercato da chi diceva di... non avere voluto più a che fare con te e comportarti da gentlman, cordiale, educato ma... irremovibile.
Incontri di nuovo le stesse persone che ti evitavano e continui ad affrontarle armato del solito sorriso e della solita autorevolezza.
Poi... prendi la tua vita tra le mani, la spolveri un po'... e ricominci a fare il tuo lavoro come lo facevi prima, apprezzato come prima se non di più, con più maturità e più saggezza.
Capita un giorno di trovarti tra le mani un giornale in cui si parla di poliziotti arrestati, processati e condannati tutto in un'unica pagina e ti viene fuori rabbia. Quella rabbia che ti porti dentro da troppo e non puoi fare a meno di dubitare che siano tutte cazzate, tutte fandonie e ti auguri che tutto possa essere dimostrato e chiarito.
E pensi.... ricordi... cominci a rimestare tutta la merda che c'e' dentro quel tombino che non vuoi chiudere perchè ti fa andare avanti come monito, come pietra miliare...
e pensi... pensi... che nessuno ti ha difeso e che hai dovuto fare tutto da solo con un paio di spallucce piccole piccole di un ragazzo di 24 anni e che adesso a 39 le ha larghe da poter tenere grandi carichi.
Ma in tutto questo... pensi... sempre a quelle giornate in cui ti sedevi su di un armadietto a guardare fuori i passeri che volavano davanti la finestra della tua... CELLA.
Ecco come la penso io fratello.
Mi hanno ucciso senza dovermi per forza sparare ed alla faccia loro come un novello Lazzaro della Polizia io... sono risorto!
Lo stesso auguro anche a questi ragazzi se innocenti. Se rei o colpevoli... auguro loro un nuovo inizio diverso e migliore di quello che hanno tradito.

[Modificato da bitonale 23/01/2007 19.48]

[Modificato da bitonale 23/01/2007 19.48]





[SM=g27759] [SM=g27759] [SM=g27759] [SM=g27759] si percepisce chiaramente leggendo queste righe,la sofferenza il vortice entro cui ti trovavi..c'è da rabbrividire..eh si eh..è come essere morti [SM=g27759] [SM=g27759] ma la sofferenza ha sempre un significato nella vita di una persona,apportando nel tempo s'intende,quei cambiamenti sppesso in positivo che hai citato tu..per il resto:i mulini di Dio sono lenti ..MA MACINANO SEMPRE TUTTO. [SM=x165078]
-The Defender-
00mercoledì 24 gennaio 2007 11:44
Dago, non sei schizofrenico... affatto.
Bitonale, non ho parole per l'ingiustizia che hai subito [SM=x165081]

Il problema come detto e' che troppo spesso ormai si viene condannati su una pagina di giornale ancora prima che sia anche solo iniziato un processo e sia coloro che le scrivono queste pagine, sia coloro che le leggono, molto spesso mancano della dovuta responsabilita' nel farlo.
Certo che vi e' liberta' di stampa, certo che la gente ha liberta' di formare come preferisce la propria opinione... ma tutto cio' va contemperato al diritto preminente ad un giusto processo (ragion per cui esistono cose come il segreto istruttorio). Paradossalmente pero' assistiamo spesso ad un'inversione dei ruoli, ed e' quest'ultimo diritto a farsi soccombente agli altri 2.

Sara' garantismo il mio? Non so. A me sembra solo raziocinio.
webcop
00venerdì 26 gennaio 2007 00:05
Re:

Scritto da: -The Defender- 24/01/2007 11.44
Bitonale, non ho parole per l'ingiustizia che hai subito [SM=x165081]

Il problema come detto e' che troppo spesso ormai si viene condannati su una pagina di giornale ancora prima che sia anche solo iniziato un processo e sia coloro che le scrivono queste pagine, sia coloro che le leggono, molto spesso mancano della dovuta responsabilita' nel farlo.


Il fatto (grave) é che Bitonale, Luigi (ciao, amico, so che ci leggi) e Stefano, i cosiddetti "Ladri di saponette" sono stati condannati da un Tribunale della Repubblica sebbene innocenti, altro che i giornali. E non sono gli unici. [SM=g27759] [SM=g27759]

Mi é capitato di dover procedere all'arresto di qualche "collega", andava fatto purtroppo (purtroppo perché mi piacerebbe vivere in un mondo ideale in cui chi veste la Giacca Blu, ma non solo quella, non cada mai in "tentazione").
E finché sono tentazioni non dico che va bene, ma faccio dei miei personalissimi distinguo rispetto a quelli che, invece, le tentazioni se le creano, le cercano.
Certo, non giustifico ma una spiegazione serve.
I casi di colleghi arrestati in flagranza di reato sono rari e lì c'é poco da discutere, ma ci sono decine, centinaia di casi di colleghi indagati, arrestati e carcerati in esecuzione di provvedimento della A.G.
Recentemente un collega della Polizia é stato arrestato e messo in galera, poi scarcerato dopo pochi giorni perché estraneo ai fatti.
Allora mi chiedo se non é il caso di sbattere in galera chi ha omesso (per colpa o per dolo non lo so) di disporre e/o svolgere i necessari accertamenti-riscontri che gli avrebbero evitato questo scempio. [SM=x165044] [SM=x165044] [SM=x165044]
Quanto a quelli che hanno patteggiato e sono stati reimmessi in servizio, ecco, al posto loro vorrei che ci fossero quelli che sono stati destituiti ancor prima di un giudizio definitivo e che magari avrebbero potuto dimostrare tutta la loro estraneità ai fatti che gli sono stati contestati.
Una cosa é certa e su questo Dago113 ha pienamente ragione, a torto o a ragione siamo sempre noi i primi "carnefici" e detrattori del collega.
Poliziotto indagato=Uomo Isolato, Emarginato prima di tuttto da noi stessi che non perdoniamo il tradimento nemmeno quando questo é tutto da dimostrare e presunto. Figuriamoci quando é acclarato.
Nel secondo caso ok, nel primo penso proprio che dovremmo fare una seria e severa autocritica [SM=g27759]
Non mi sono mai piaciuti certi atteggiamenti inclini a crocifiggere in maniera acritica il collega per il fatto stesso di essere tale, di crocifiggere un uomo perché é un collega e dunque proviamo il "piacere/dovere" di essere inflessibili. Insomma, non mi piace questo (e nessun altro) integralismo-fondamentalismo.

[Modificato da webcop 26/01/2007 0.19]

bluewall
00venerdì 26 gennaio 2007 16:22
"QUELLO SE LA CAVERA' PERCHE' E' UN POLIZIOTTO"

E come no, anzi ce danno pure 'n premio. [SM=g27759]
Stamo a' livelli de "non ci sono più le mezze stagioni" proprio eh. [SM=x165041] [SM=x165065]
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